venerdì 5 ottobre 2012

Mensa: lo sfogo di Alessandra

Ciao a tutti. Ospito volentieri nel blog la lettera che una mamma di Semonte ha inviato al sindaco Guerrini. La lettera integrale sta girando in rete già da qualche giorno. Qui pubblichiamo solo la parte che riguarda la questione delle tariffe. Non ce ne vorrà Alessandra se lasciamo da parte le considerazioni più strettamente politiche. A voi la lettura...

Caro sig. Sindaco,
dato che ormai è passato quasi un mese dall’inizio della “protesta” e dopo l’ennesimo incontro e le ennesime promesse, ancora non siamo giunti a nessuna conclusione concreta, desidererei esprimere alcuni punti:
 
- Il mio modello ISEE è di € 17200, e non ho nessuna vergogna di renderlo pubblico (al contrario di molti). Anche se non sono molti, sono dei guadagni ottenuti con un lavoro onesto. Quindi il costo della mensa delle mie bambine sarebbe di € 4,30 a pasto ciascuna. Un nucleo familiare che per assurdo avesse un ISEE di € 50000 o superiore, pagherebbe solo € 0,50 più di me, dato che con un ISEE superiore ai 25000 €, il costo è sempre di €4,80 a pasto. Questo sarebbe il suo ideale di politica? Quello che ha illustrato in riunione? (CHI PIU’ HA, PIU’ PAGA).
 
- Secondo me, ma non solo, è sbagliato il metodo di calcolo del singolo pasto. Nel modello ISEE si devono dichiarare anche i redditi dei bambini (BUONI POSTALI, LIBRETTI REGALATI DA NONNI E ZII E MAGARI VINCOLATI, DI CUI UN GENITORE ANCHE VOLENDO NON POTREBBE USUFRUIRE). Ora lei mi dica: sarebbe disposto a usare i soldi dei suoi bambini per mantenerli agli studi? IO NO !!!!.
 
- Dopo questi problemi, nelle scuole (per lo meno nella materna di Semonte) si è venuto a creare un clima tesissimo fra dirigenza, insegnanti, bidelli e genitori, dati gli ovvi problemi organizzativi. Non vorrei che in tutto questo marasma, gli unici a farne le spese siano i più deboli, cioè i nostri bambini! In questo caso saremmo proprio alla frutta!
 
Ho voluto scrivere queste cose per renderle pubbliche, poiché martedì 25 settembre, molti genitori non hanno potuto partecipare all’incontro e la cittadinanza deve essere informata. Con questa manovra state “LIMITANDO” ai nostri bambini il diritto allo studio e a condividere un momento importante come il pranzo.
Come lei sicuramente saprà, per un bambino della materna è un esperienza molto formativa. Purtroppo io sono in cassa integrazione e la ditta dove lavoro è a rischio chiusura, quindi non ho potute iscrivere le mie figlie a mensa. Con rammarico ho dovuto spiegare il motivo a due bambine di 4 e 5 anni.
Non trova assurdo che a questa età si debba già parlare loro di problemi economici? Come possono crescere questi bambini che poi saranno i vostri futuri cittadini?
Si ricordi, la gente è molto arrabbiata e amareggiata e ancora non capisco perché si è dovuti arrivare a questo punto. Sono stufa di essere solo uno strumento per far fare cassa al comune.

Alessandra Gaggiotti

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